Collezionare semi di cannabis non è solo questione di quantità, ma anche (e soprattutto) di identità. Ogni collezionista ha un suo stile: c’è chi punta sulla rarità genetica, chi sulla potenza estrema, chi sull’equilibrio tra estetica e resa. Ma come si sceglie davvero la varietà giusta? Qui trovi una guida ragionata per trovare la genetica che parla davvero di te.
Il collezionista “classicista”
Ami la storia della cannabis, le linee pure, le varietà landrace e i grandi classici che hanno segnato l’evoluzione genetica? Allora dovresti orientarti su varietà come Hindu Kush, Skunk #1 o Afghan. Il tuo obiettivo è creare un archivio museale, degno di un erbario botanico.
Il fanatico delle novità
Se ti brillano gli occhi ogni volta che una nuova seed bank lancia una strain limited edition, allora sei il collezionista “hype chaser”. Punta su genetiche esotiche e cross recenti come Zkittlez, Runtz o Apple Fritter. La tua collezione è un radar sempre acceso sulle tendenze internazionali.
Il tecnico analitico
Per te ogni seme è un dato: controlli percentuali di THC e CBD, terpeni, tempi di fioritura, resa. Hai fogli Excel, filtri e forse anche una wishlist strutturata. In questo caso, scegli varietà con schede tecniche dettagliate e profili stabili, magari certificati da seed bank affidabili come Dutch Passion, Sweet Seeds o Green House.
Il creativo sensoriale
Ti lasci guidare dai profumi, dai colori, dalla bellezza delle infiorescenze e dal fascino dei nomi? Punta su varietà dai terpeni unici come Gelato, Blueberry, Banana Blaze o Lemon OG Kush. Per te la collezione è una sinestesia in barattolo, un viaggio tra aromi e suggestioni.
Qualunque sia il tuo stile, la regola d’oro è solo una: colleziona con criterio. Non tutto ciò che è raro è buono, e non tutto ciò che è potente è adatto a ogni archivio. Fatti guidare dalla tua curiosità, ma anche dalla coerenza. La tua collezione racconta chi sei.
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